Nozione di pedopornografia – organi sessuali secondari
In allegato una sentenza molto interessante non solo in tema di pedopornografia in cui viene esplicitamente affermato che anche la visione di organi sessuali secondari come seno e glutei integrano il precetto penale, ma anche per questioni processuali risolte, almeno a mio giudizio, in modo non persuasivo dalla Suprema Corte.
Innanzitutto il tema sempre molto scivoloso delle “spontanee dichiarazioni” che tutti sappiamo quanto spesse tali dichiarazioni di spontaneo abbiamo ben poco e quindi in caso di conoscenza di un procedimento penale pendente si dovrebbe sempre suggerire all’assistito di non aprire mai bocca senza la presenza del difensore (solo nome, cognome e numero di matricola, come per i prigionieri di guerra ….).
Le spontanee dichiarazioni sono pacificamente utilizzabili per la decisione del giudizio abbreviato anche se la giurisprudenza impone al giudice di verificare anche di ufficio la spontaneità della dichiarazione medesima: nel caso de quo il verbale non era stato sottoscritto dall’indagato il che, si dovrebbe convenire, era un indizio bello grosso di non spontaneità della dichiarazione, eppure la Suprema Corte ha liquidato il problema con la genericità del ricorso sul punto, il che pare francamente eccessivo. Del tutto inconferente il richiamo alla mancata sottoscrizione del verbale di arresto.
Vi è poi la questione, almeno come pare di comprendere dalla motivazione, del giudizio abbreviato condizionato alla assunzione di una perizia in cui il quesito formulato dalla difesa sarebbe stato stravolto ed ammesso il quesito formulato dal PM che semmai poteva essere ammesso solo nell’esercizio del suo diritto di controprova. La questione anche in questo caso è stata liquidata con la mancanza di immediata eccezione di nullità formulata dalla difesa che comunque non risultava da verbale di udienza, quindi pare necessario sempre e comunque formulare immediatamente eccezioni di nullità e richiedere che il Giudice faccia leggere al cancelliere il contenuto del verbale in modo da essere certi di una verbalizzazione perfettamente conforme alle nostro intenzioni; ogniqualvolta possibile mi sembra che sia da preferire una eccezione di nullità contenuta in una nota di udienza da allegare al verbale.
In questo momento di viva apprensione che tutti viviamo ma senza per nulla sottrarci ai nostri doveri di difensori, un caro saluto.
Filippo Poggi